Festival di musica e spettacoli immersi nella natura. Un trionfo delle arti per la gioia dello spirito!

La Gerusalemme del Tasso: Tancredi e Clorinda

XIII Edizione Estate 2017

Dettagli

Data :
mercoledì, 20 settembre 2017
Orario :
18:00
Location :

Roma - Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma
Via di Pietra, 73-79
Roma

Se piove :

Roma - Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma
Via di Pietra, 73-79
Roma

Artisti :
Bruno Pizzi , Jacopo Ogliari , Aurelio Pizzuto , Fulvio Manzoni , Carmen Barattolo , Bruno Pizzi , Jacopo Ogliari , Aurelio Pizzuto , Fulvio Manzoni , Carmen Barattolo , Bruno Pizzi , Jacopo Ogliari , Aurelio Pizzuto , Fulvio Manzoni , Carmen Barattolo

Descrizione

La Gerusalemme del Tasso: Tancredi e Clorinda

Spettacolo basato sul canto XII della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso ...

« .. nel quale prima da un suo fedel Clorinda ascolta del suo natal l’istoria, e poi sen viene ignota al campo, a grand’impresa volta. Questa tragge ella a fine, indi s’avviene in Tancredi, da cui l’alma l’è tolta; ma ben, anzi ’l morir, battesmo ottiene. Piange l’estinta il Prenze. Argante giura di dar a chi l’uccise aspra ventura. »

Trama:
Durante la notte, mentre con Argante assiste al febbrile lavoro per rimettere in sesto le difese, Clorinda promette a se stessa di andare a incendiare la grande torre dei Cristiani; Argante le dice allora che vorrà essere vicino a lei nell’impresa. Concordi si recano dal re Aladino ed espongono il piano; anche Solimano vuol partecipare all’impresa, ma il re lo dissuade mentre Ismeno chiede che attendano qualche ora per preparare un miscuglio che possa incendiare bene la torre. Mentre Clorinda si veste, Arsete, che per tutta la vita era stato suo fedele servitore, le chiede di rinunciare all’impresa, ma è inutile; allora le svela quali sono le sue vere origini: figlia di Senapo, re cristiano d’Etiopia, era nata bianca da madre nera e per non urtare la gelosia del re, era stata abbandonata alla nascita con gran dolore dalla madre e raccolta da Arsete, che la nascose e la crebbe nella religione pagana, valorosa e ardita nelle armi. Clorinda lo rasserena dicendogli che sempre avrebbe seguito la fede nella quale era stata educata. A notte alta, Clorinda, Argante e Ismeno escono dalla città e incendiano la torre; accorrono due squadre di cristiani: breve è la battaglia mentre i pagani rientrano in città attraverso l’Aurea Porta; ma Clorinda è in ritardo, e allora si mischia ai soldati cristiani. Solo Tancredi la riconosce e la sfida a duello, ingaggiando un mortale combattimento senza essere riconosciuta. Colpita a morte, prima di spirare chiede di essere battezzata. Tancredi le scopre allora il viso: grande è il suo dolore nel riconoscerla, un dolore che si calma solo alle parole di Pietro l’Eremita. Nella notte prima dei funerali, Tancredi sogna Clorinda, che gli si mostra in tutta la sua bellezza celeste. Al mattino l’eroe si sveglia consolato. Si diffonde nella città la notizia delle morte di Clorinda; piange Arsete, mentre Argante giura di uccidere il rivale per vendicare l’amica.

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