Dettagli
- Data :
- venerdì, 16 ottobre 2015
- Orario :
- 21:00
- Location :
Bergamo - Teatro Lottagono
Piazzale San Paolo, 22
Bergamo- Se piove :
Bergamo - Teatro Lottagono
Piazzale San Paolo, 22
Bergamo- Artisti :
- Simona Zanini , Giorgio Appolonia , Alberto Zanini , Simona Zanini , Giorgio Appolonia , Alberto Zanini , Simona Zanini , Giorgio Appolonia , Alberto Zanini
Descrizione
Traviata Cabaret
La Traviata di questa sera è piuttosto speciale, a partire dal titolo, «Traviata Cabaret», e avrà protagonisti tre soli interpreti, l’attrice e cantante Simona Zanini, già TTB, esperta di teatro alternativo, sperimentazioni con linguaggi diversi e danza indiana; il musicologo Giorgio Appolonia, scrittore, giornalista radiofonico oltre che medico, autore tra l’altro di un romanzo sulla vita di Donizetti («Cercherò lontana terra»); il chitarrista jazz Alberto Zanini. L’idea, spiega Simona Zanini, è mettere a fuoco la donna che sta sotto i panni di Traviata: che in effetti sono tre donne diverse, Violetta Valéry – il nome della Traviata di Verdi-Piave – ma anche Margherita Gauthier, la protagonista del romanzo di Alexandre Dumas figlio, cioè «La dame aux camélias», da cui Piave aveva tratto il soggetto. E poi ancora Marie Duplessis, la donna, la cortigiana realmente vissuta, a cui si era ispirato il romanziere francese. «Traviata – prosegue la Zanini – è sì una cortigiana, ma è una donna elegante, non ha nulla di volgare. Probabilmente ha avuto una storia difficile, per cui si è ritrovata nella situazione di dover fare la cortigiana. Ma sarebbe stata ben all’altezza di ruoli nobili o dell’aristocrazia a cui appartiene». Violetta dunque si presenta con più facce? «Ha molte facce: è una donna dolcissima, è anche appassionata, ma è anche affetta da una più che comprensibile nevrosi. Quando conosce l’amore autentico non le è dato di viverlo, per problemi di società, di diversità di ceto. Le pressioni sociali sono molto forti, tanto che il padre del suo amato Alfredo la costringe a mentire e fuggire». Si chiama cabaret perché – a parte alcuni spunti popolari e immortali di Verdi, impiegati per improvvisazioni jazz – i brani musicali saranno altri, dalla vellutata malinconia di «Grazie dei fiori» di Nilla Pizzi, a «Lágrima» di Amália Rodrigues, principessa del fado portoghese, o anche Edith Piaf, o per indicare la Parigi degli anni ’40. Non si corre il rischio di un’alterazione del personaggio immortalato da Verdi? «Credo di no – prosegue la regista attrice – perché, se mai, è vero che così il personaggio si presenta nel suo nucleo originale. In questo caso può essere efficace perché anche coloro che non hanno un interesse spiccato per la lirica possono trovare motivi interessanti».